RAI, SERVIZIO PUBICO

La RAI ha censurato sul proprio servizio Raiplay la frase di Ghali “Stop al genocidio”.

I due secondi di video sono stati eliminati non soltanto dai video delle esibizioni singole, ma anche dalla puntata completa della quarta serata, con un abilissimo taglia e cuci del quale neppure ci si accorge se non si è al corrente della vicenda.

Menomale che “era tutto pilotato”, sostengono con granitica certezza alcuni.

In ogni contesto, anche sotto le dittature più feroci, i singoli, come le collettività, dispongono di un potere politico (nel senso più nobile del termine) che si esercita con gesti alla portata di tutti. Piccoli ma deflagranti.
A volte semplicemente pronunciando un paio di parole. “Stop al genocidio”.
Altre volte basta un semplice: “NO”.

E il paranoico atto censorio della RAI ha avuto un effetto boomerang esattamente opposto a quanto auspicato, amplificando ulteriormente il messaggio.

Quando uno fa servizio pubico, hai voglia poi a fare i WEF su “riconquistare la fiducia”… 🤡

🚀👉🏻 Segui @roccocantautore

💉💉💉💉💉💉💉💉

Avevate mai visto questa puntata dei Simpson?

Bart cerca di sottrarsi alla vaccinazione, il medico lo insegue, lo siera e poi fa firmare a Homer la rinuncia a fargli causa dopo che Bart perde l’udito a causa del vaccino.

🧩 UNISCITI A NOI: t.me/consenso_disinformato