L'INQUINAMENTO DA CONTANTI NON ESISTE
Stanno cercando di portare la gente in dissonanza cognitiva e quello del contante che inquina è una delle mosse più infime.
Il contante è praticamente più o meno lo stesso, quindi una volta disponibile l'eventuale impatto rimane essenzialmente quello.
Invece non ti dicono che gli SCONTRINI FISCALI che ne vengono emessi a milioni ogni giorno e che sono fatti di non-carta - il che significa che anche volendo non possono essere riciclati nella carta - quelli sì che determinano un "inquinamento" da CO2 infinito: la cartaccia chimica usata, la stampa, le stampanti, l'energia elettrica, l'assistenza tecnica ecc. ecc. ecc.
Se invece vediamo i pagamenti elettronici, il consumo di energia è altissimo. Siamo troppo spesso portati a pensare al mondo digitale come a qualcosa di immateriale ed ecologico (non a caso parliamo di “cloud” e di dematerializzazione). In parte ciò può essere vero, ma non meno vero è il fatto che l’industria digitale ha un grande impatto sul nostro pianeta.
Responsabili delle emissioni nelle transazioni “cashless” sono i terminali per i pagamenti (POS); le emissioni sono dovute soprattutto ai materiali con cui sono prodotti (37%), al consumo di energia (27%); con riferimento a quest’ultimo aspetto, il picco di consumo si verifica quando viene letta la carta o quando viene emesso lo scontrino, mentre il continuo aggiornamento del software costringe gli esercenti a tenere sempre acceso il terminale, con impatto negativo sul consumo di elettricità. Per non parlare poi di tutti i processi di allineamento bancari del singolo pagamento per il relativo negozio, un carico di energia IMPRESSIONANTE.
Pagate in contanti e, se proprio non li avete, invece di usare le carte per cui i soldi delle commissioni vanno alle aziende estere (Visa, Amex, Diners), usate il bancomat, almeno le commissioni rimangono alle banche italiane.

Il Partito Demoniaco sempre in prima fila per mandare la popolazione all'inferno!!! 🙈🙈🙈