Cattedrale di Palermo
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- Catturarono Gesù e lo legarono
In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».

- Lo condussero prima da Anna
Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».

Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.

Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.

- Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono!
Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.

- Il mio regno non è di questo mondo
Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest’uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?».

E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.

- Salve, re dei Giudei!
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.

Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!».

Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».

All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».

- Via! Via! Crocifiggilo!
Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

- Lo crocifissero e con lui altri due
Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».
- Si sono divisi tra loro le mie vesti
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così.

- Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

(Qui si genuflette e di fa una breve pausa)

- E subito ne uscì sangue e acqua
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».

- Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.
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AREA MONUMENTALE DELLA CATTEDRALE
Orari di apertura

- Lunedì - Sabato dalle 9.30 alle 18.00
- Domenica dalle 10.00 alle 18.00
I biglietti potranno essere acquistati direttamente in biglietteria, oppure online sul sito www.ticket-shop-cattedraledipalermo.it

Per costi ed ulteriori informazioni visitate questa pagina: https://bit.ly/3cJzVla

MONUMENTAL AREA OF THE CATHEDRAL
Opening time
- Monday - Saturday from 9.30 a.m. to 6.00 p.m.
- Sunday from 10.00 a.m. to 6.00 p.m.
Tickets can be purchased directly at the ticket office, or online on the website www.ticket-shop-cattedraledipalermo.it
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Dal vangelo secondo Marco (16, 1 - 7)

Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole.
Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande.
Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. è risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: "Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto"».
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DOMENICA DI PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,1-9)
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Parola del Signore
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7 aprile 2024 Seconda Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia

+ Dal Vangelo secondo (Giovanni 20, 19 - 31)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore
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14 aprile 2024 Terza Domenica di Pasqua

+ Dal Vangelo secondo (Luca 24, 35 - 48)
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore
𝐿’𝑎𝑑𝑜𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒̀ 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑜𝑓𝑓𝑟𝑖𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙’𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑔𝑟𝑎𝑡𝑢𝑖𝑡𝑜, 𝑎𝑙𝑙’𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑜𝑟𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝐷𝑖𝑜. 𝐿𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑝𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑑𝑜𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒̀ 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑛𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐶ℎ𝑖𝑒𝑠𝑎, 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙’𝑎𝑏𝑖𝑡𝑢𝑑𝑖𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑑𝑜𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒. 𝐴𝑑𝑜𝑟𝑎𝑟𝑒, 𝑖𝑛𝑓𝑎𝑡𝑡𝑖, 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑒𝑑𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝐷𝑖𝑜 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒 𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑖𝑝𝑒𝑛𝑑𝑜𝑛𝑜 𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒 𝑣𝑖𝑡𝑒, 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑚𝑚𝑖𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐶ℎ𝑖𝑒𝑠𝑎, 𝑙𝑒 𝑠𝑜𝑟𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎. 𝐿𝑢𝑖 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑣𝑖𝑣𝑒𝑟𝑒. 𝑉𝑖𝑔𝑖𝑙𝑖𝑎𝑚𝑜, 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑖 𝑠𝑢𝑐𝑐𝑒𝑑𝑎 𝑑𝑖 𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑙 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑛𝑜𝑖 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑐𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝐿𝑢𝑖. 𝐸 𝑡𝑜𝑟𝑛𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑙𝑙’𝑎𝑑𝑜𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒. 𝐿𝑎 𝐶ℎ𝑖𝑒𝑠𝑎 𝑠𝑖𝑎 𝑎𝑑𝑜𝑟𝑎𝑡𝑟𝑖𝑐𝑒: 𝑖𝑛 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑑𝑖𝑜𝑐𝑒𝑠𝑖, 𝑖𝑛 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑝𝑎𝑟𝑟𝑜𝑐𝑐ℎ𝑖𝑎, 𝑖𝑛 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑠𝑖 𝑎𝑑𝑜𝑟𝑖 𝑖𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒! 𝑃𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑐𝑖 𝑟𝑖𝑣𝑜𝑙𝑔𝑒𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑎 𝐺𝑒𝑠𝑢̀ 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑎 𝑛𝑜𝑖 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑖; 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑖𝑙 𝑠𝑖𝑙𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜 𝑎𝑑𝑜𝑟𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑙𝑎 𝑃𝑎𝑟𝑜𝑙𝑎 𝑑𝑖 𝐷𝑖𝑜 𝑎𝑏𝑖𝑡𝑒𝑟𝑎̀ 𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑜𝑙𝑒; 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎 𝐿𝑢𝑖 𝑠𝑎𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑝𝑢𝑟𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖, 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑡𝑖 𝑒 𝑟𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑎𝑙 𝑓𝑢𝑜𝑐𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑆𝑝𝑖𝑟𝑖𝑡𝑜. 𝐹𝑟𝑎𝑡𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑒 𝑠𝑜𝑟𝑒𝑙𝑙𝑒, 𝑎𝑑𝑜𝑟𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑖𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒 𝐺𝑒𝑠𝑢̀!

(𝐹𝘳𝑎𝘯𝑐𝘦𝑠𝘤𝑜, 𝘚. 𝑀𝘦𝑠𝘴𝑎 𝑎 𝑐𝘰𝑛𝘤𝑙𝘶𝑠𝘪𝑜𝘯𝑒 𝑑𝘦𝑙𝘭𝑎 𝑋𝘝𝐼 𝐴𝘴𝑠𝘦𝑚𝘣𝑙𝘦𝑎 𝐺𝘦𝑛𝘦𝑟𝘢𝑙𝘦 𝘖𝑟𝘥𝑖𝘯𝑎𝘳𝑖𝘢 𝘥𝑒𝘭 𝘚𝑖𝘯𝑜𝘥𝑜 𝑑𝘦𝑖 𝑉𝘦𝑠𝘤𝑜𝘷𝑖 29.10.2023)

𝐀𝐏𝐏𝐔𝐍𝐓𝐀𝐌𝐄𝐍𝐓𝐈 𝐌𝐄𝐍𝐒𝐈𝐋𝐈 𝐎𝐑𝐄 𝟐𝟏.𝟎𝟎

𝟐𝟎𝟐𝟒
𝑽𝙀𝑵𝙀𝑹𝘿𝑰̀ 19 𝘼𝑷𝙍𝑰𝙇𝑬
𝑽𝙀𝑵𝙀𝑹𝘿𝑰̀ 24 𝙈𝑨𝙂𝑮𝙄𝑶
𝑽𝙀𝑵𝙀𝑹𝘿𝑰̀ 7 𝑮𝙄𝑼𝙂𝑵𝙊 𝙎𝒐𝙡𝒆𝙣𝒏𝙞𝒕𝙖̀ 𝙙𝒆𝙡 𝙎𝒂𝙘𝒓𝙖𝒕𝙞𝒔𝙨𝒊𝙢𝒐 𝑪𝙪𝒐𝙧𝒆 𝒅𝙞 𝙂𝒆𝙨𝒖̀

Locandina nella pagina https://bit.ly/3QWGdCv
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21 aprile 2024 Quarta Domenica di Pasqua

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (10, 11 - 18)

In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

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28 aprile 2024 Quinta Domenica di Pasqua

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (15, 1 - 8)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

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5 maggio 2024 - VI Domenica di Pasqua

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (15, 9 - 17)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

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12 maggio 2024 Ascensione del Signore

+ Dal Vangelo secondo Marco (16, 15 - 20)

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Parola del Signore