Cattedrale di Palermo
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In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

Parola del Signore
23 febbraio 2025 – VII Domenica del Tempo Ordinario

+ Dal Vangelo secondo Luca (6,27-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Parola del Signore
In preghiera per il Papa

Preghiamo per Papa Francesco durante l’Adorazione Eucaristica in Cattedrale: 25 febbraio 2025, ore 19.00

L'Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice esorta la comunità diocesana a continuare a pregare per il Santo Padre Francesco e convoca tutti i fedeli, chierici e laici, religiose e religiosi, movimenti, associazioni, gruppi, confraternite - e quanti vorranno unirsi - all'ora di Adorazione Eucaristica che si terrà domani, 25 febbraio 2025, alle ore 19,00 nella chiesa Cattedrale.

Libretto della preghiera in PDF
https://bit.ly/4bilEZq
RICOLLOCATO NELLA SUA CAPPELLA DOPO IL RESTAURO IL QUADRO DEDICATO ALLA GLORIFICAZIONE DI S. CRISTINA, OPERA DI GIUSEPPE VELASCO

E' stato ricollocato il dipinto raffigurante la Glorificazione di Santa Cristina di Giuseppe Velasco. I lavori di restauro sono stati condotti dalle restauratrici Rita Agnello e Giuditta Ermio, e hanno riguardato il dipinto, la cornice lignea dorata e la cornice in gesso della Cappella di Santa Cristina.
Il restauro, in particolare quello sulla tela, ha previsto la rimozione di uno strato filmogeno alterato e particolarmente ingiallito che oscurava i colori brillanti della tecnica artistica del pittore, oltre ai numerosi ritocchi non conformi alla pittura originale risalenti a interventi precedenti.
L'intervento di restauro ha permesso di restituire la raffinatezza pittorica dei panneggi e degli elementi anatomici dei personaggi, rispettando i principi di riconoscibilità e reversibilità del restauro.
2 marzo 2025 - VIII Domenica del Tempo Ordinario

+ Dal Vangelo secondo Luca (6, 39-45)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».

Parola del Signore
Restauro delle Arche Reliquiarie conservate nella Cappella delle Reliquie della Cattedrale di Palermo
Contemporaneamente al restauro in corso della Cappella di Santa Rosalia sta per avere inizio l’intervento di restauro di tutte le urne reliquiarie argentee con basamento ligneo contenute all’interno della Cappella delle Reliquie della Cattedrale di Palermo sulle quali non si interveniva da più di cento anni.
Le operazioni prevedono il restauro delle strutture lignee intagliate, dipinte, dorate e argentate che sorreggono le basi argentee contenenti le reliquie degli amati santi e martiri palermitani e siciliani, casse caratterizzate da elementi metallici in argento fuso, sbalzato e cesellato.
Nello specifico il progetto prevede l’intervento relativo alle 6 urne reliquiarie sormontate da struttura argentea: Sant’Agata (già di S. Rosalia), Santa Ninfa, Santa Maria Maddalena, San Mamiliano, Santa Cristina, santi Eustazio Proculo e Golbodeo, dell’urna reliquiaria di San Cosma costituita da struttura lignea dorata e dipinta e dai 10 reliquiari lignei intagliati. Le opere commissionate dal Senato palermitano e dalla Cattedrale tra XVI e XVIII secolo vennero affidate ad abili maestri intagliatori e argentieri siciliani.
Gli interventi riguarderanno la struttura lignea fortemente compromessa strutturalmente sia per la natura stessa dei materiali sia per il loro invecchiamento sia per i diversi interventi precedenti. Il legno verrà adeguatamente trattato con sostanze biocide per la prevenzione ed eliminazione di attacchi entomatici pregressi e verrà consolidato in tutte le sue componenti stratigrafiche; verranno quindi risanate le mancanze, rimosse le sostanze soprammesse con operazioni di pulitura mirate e verrà ripristinata la continuità strutturale ed estetica dei manufatti per permetterne una corretta lettura e fruizione.
Le strutture metalliche verranno interamente ripulite dai corposi strati di sporco diffusi mediante lavaggi contenenti tensioattivi e soluzioni adeguatamente studiate. Le lamine compromesse verranno raddrizzate e adeguatamente integrate.
All’intervento di restauro si accompagneranno relative indagini conoscitive e diagnostiche.
Il restauro verrà effettuato dalle dottoresse Rosalia Merra e Agata Evelina Di Marco per le strutture lignee e dal dottore Giuseppe Mercurio e dai maestri argentieri cesellatori Benedetto e Mauro Gelardi per le componenti metalliche.
9 marzo 2025 - I Domenica di Quaresima

+ Dal Vangelo secondo Luca (4, 1- 13)
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Parola del Signore
16 marzo 2025 - II Domenica di Quaresima

+ Dal Vangelo secondo Luca (9, 28- 36)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Parola del Signore