Cattedrale di Palermo
43 subscribers
723 photos
13 videos
374 files
551 links
La Cattedrale di Palermo su telegram: news, info foto e video #siamosocial!
Download Telegram
Messaggio di Don Filippo Sarullo
ai parrocchiani della Cattedrale


Palermo, 13 marzo 2020

Carissimi,
è tradizione che la Chiesa si riunisce, nei venerdì di Quaresima, per ricordare e rivivere gli eventi dell'ultima tappa del cammino del Figlio di Dio su questa terra, la Via Crucis. E noi, uniti non fisicamente, perché impediti dall’emergenza coronavirus, ma spiritualmente ci sentiamo ugualmente comunità convocata per seguire le orme di Gesù, il quale "portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota" (Gv 19, 17).
La via verso il Calvario costituisce non un camminare per raggiungere semplicemente un luogo, ma un itinerario attraverso il quale Gesù, il condannato, ha voluto dirci qualcosa.
Questo contesto di isolamento, che siamo costretti a vivere per il nostro bene, il non poterci incontrare nella nostra Cattedrale, ci stimola maggiormente a riflettere sul perché l’evento della croce ci parla ancora e a sentirci partecipi di quell’amore che la Croce di Cristo possiede e ci consegna. A partire da questa consegna vogliamo riconoscere nelle nostre croci l’amore di Dio, farci carico di esse sulle nostre spalle per camminare nella certezza che come dalla croce Gesù è stato deposto ed è risorto, così anche noi possiamo trovare una luce nel peso che attanaglia la nostra vita.
Carissimi parrocchiani, sentiamo il bisogno di incontrare il Cristo, Gesù crocifisso e risorto, perché solo lui può comprendere le nostre amarezze, i nostri dolori, le ingiustizie subite, le croci nascoste nei nostri cuori.
Solo lui, Cristo, crocifisso e risorto per noi, può recuperare le nostre speranze deluse e disattese, le nostre vite spezzate e senza futuro.
Solo lui può rispondere alle nostre attese, solo lui può farci sperimentare la forza vittoriosa e sconvolgente della sua risurrezione, che capovolge ogni speranza perduta. Solo lui!!!
Il nostro Arcivescovo, nel messaggio alla Chiesa di Palermo di lunedì scorso 9 marzo, in occasione del coronavirus, così scrive: «Facciamo più silenzio nella camera del sacrario interiore. Soffermiamoci più a lungo nel dialogo della preghiera al cospetto del Signore. Facciamoci nutrire dal cibo sostanziale della Parola di Dio mediante un ascolto più assiduo e attento. Soffermiamoci singolarmente davanti ai tabernacoli delle nostre chiese che comunque rimarranno aperte. Riscopriamo la preghiera in famiglia, prendiamo parte all’Eucaristia e alla Liturgia delle ore attraverso i mezzi radiotelevisivi o via internet (valorizzando così la pratica della Comunione spirituale) e, soprattutto, intensifichiamo le opere di carità e di misericordia. Sì, carissimi, questo è tempo per riscoprire il volto del fratello, il suo essere immagine e somiglianza di Dio, di ritrovare il senso comunitario e solidale della vita. Prendiamoci cura gli uni degli altri attraverso un uso sapiente dei tanti mezzi di comunicazione che sono a nostra disposizione. Che la nostra parola di consolazione e lo sguardo del nostro cuore possa arrivare gioiosamente a tanti vicini e lontani».
Nella S. Messa che celebro ogni giorno, ci siete tutti voi, carissimi parrocchiani. E Gesù saprà ugualmente ascoltarvi e confortarvi. Accogliamo, con l’impegno che il tempo quaresimale esige, l’invito del nostro arcivescovo a riscoprire, se sinora non è stata un’abitudine di tutti, il valore della preghiera personale e familiare, accompagnata dalla lettura e meditazione della Parola di Dio. Tutto ciò è un primo elemento valido per sperimentare l’unione e la comunione con Gesù.
Alla meditazione della Parola di Dio, Don Corrado ci invita a valorizzare la pratica, che la Chiesa ha sempre incentivato nei cristiani, della comunione spirituale. In questo tempo di calamità, in cui non è possibile partecipare alla celebrazione eucaristica, vi esorto a viverla con questa antica preghiera:
Gesù mio,
io credo che sei realmente presente
nel Santissimo Sacramento.
Ti amo sopra ogni cosa
e ti desidero nell' anima mia.
Poiché ora non posso riceverti
sacramentalmente,
vieni almeno spiritualmente
nel mio cuore.
Come già venuto,
io ti abbraccio e tutto mi unisco a te;
non permettere che mi abbia mai
a separare da te.
Eterno Padre, io ti offro
il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo
in sconto dei miei peccati,
in suffragio delle anime del purgatorio
e per i bisogni della Santa Chiesa.

Inoltre, esorto tutti a scaricare dal sito dell'Ufficio Liturgico della diocesi, (http://ufficioliturgico.arcidiocesi.palermo.it/) il sussidio liturgico predisposto dalla Commissione liturgica che intende “offrire un semplice strumento di vicinanza e di accompagnamento al cammino di fede e di preghiera delle famiglie che sono chiamate a vivere questo delicato momento di prova che coinvolge il monto intero”.

A proposito dell’uso dei media, questa sera alle ore 19.00 l’arcivescovo sarà in diretta sulla pagina facebook dell’arcidiocesi per la Via Crucis e domenica prossima 15 marzo alle ore 10.30 per la Celebrazione eucaristica.
Il Signore si faccia compagno di cammino di tutti noi, come fece con i discepoli di Emmaus.
Con questo auspicio, auguro a tutta la Comunità parrocchiale buon cammino quaresimale. Intercedano per tutti noi San Mamiliano, Santa Rosalia e il Beato Giuseppe Puglisi.

Don Filippo Sarullo
Parroco
Domenica 15 marzo 2020 - III di Quaresima

Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna. (Gv 4,5-42)

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa...
Liturgia completa: http://bit.ly/2TMcbUm
http://cattedrale.palermo.it
https://facebook.com/cattedraledipalermo
https://twitter.com/cattedralepa
La Chiesa di Palermo prega insieme al suo Arcivescovo, Mons. Corrado Lorefice

Gli appuntamenti in diretta Facebook di questa settimana:

- Giovedì 19 marzo ore 10,30: Celebrazione Eucaristica nella Solennità di San Giuseppe
- Venerdì 20 marzo ore 19: Via Crucis
- Domenica 22 marzo ore 10,30: Celebrazione Eucaristica

#followus #diocesipa #arcidiocesidipalermo #ArcivescovoCorrado #Palermo #chiesacattolica #siamosocial #coronavirus #covid19

https://www.cattedrale.palermo.it
https://facebook.com/cattedraledipalermo
https://twitter.com/cattedralepa
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA - IN PREGHIERA PER IL PAESE

In questo momento di emergenza sanitaria, la CEI - Conferenza Episcopale Italiana promuove un momento di preghiera per tutto il Paese, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario (Misteri della luce), simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia. Alle finestre delle case si propone di esporre un piccolo drappo bianco o una candela accesa.

Tv2000 (https://www.tv2000.it/live/ canale 28 del digitale terrestre, 157 di SKY e 18 TivùSat) offrirà la possibilità di condividere la preghiera in diretta.

SCARICA IL SUSSIDIO PER IL SANTO ROSARIO PREPARATO DALLA CEI IN PDF http://bit.ly/2UdI32X

#ArcivescovoCorrado #Palermo #chiesacattolica #siamosocial #coronavirus #covid19

https://www.cattedrale.palermo.it
https://twitter.com/cattedralepa
https://facebook.com.com/cattedraledipalermo
Supplica a Santa Rosalia Patrona di Palermo
Dell’Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice🙏🏻🙏🏻🙏🏻

Cattedrale – Cappella delle Reliquie di Santa Rosalia
Domenica 22 marzo – ore 18.00

L’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice si recherà da solo nella chiesa Cattedrale, all’interno della Cappella dove sono custodite le reliquie di Santa Rosalia, e da solo si raccoglierà in preghiera invocando l’intercessione e la protezione della Patrona della città di Palermo e di tutti i palermitani.
In questi giorni di ansia e di tribolazione per la diffusione del Coronavirus, l’Arcivescovo unirà le preghiere dei palermitani e dell’intera Chiesa di Palermo e le offrirà a Dio Padre misericordioso per intercessione di Santa Rosalia.
Innalzerà la supplica alla Santa Patrona perché protegga l’umanità dal flagello del “Coronavirus” e sostenga tutti coloro che vivono con angoscia questo periodo, chi è in solitudine, chi è ammalato e quanti si spendono per la salute e la sicurezza di tutti, con infaticabile passione e con amore.

Alle ore 18 di domenica 22 marzo, IV Domenica di Quaresima, sarà possibile seguire questo particolare e intenso momento di preghiera attraverso il sito istituzionale www.diocesipa.it e attraverso il canale youtube.com/diocesipa o il profilo Arcidiocesi di Palermo.
Le persone non udenti potranno condividere il momento di preghiera attraverso il testo della supplica alla Santa Patrona che sarà pubblicato, in contemporanea alla diretta video, sul sito istituzionale www.diocesipa.it.

L’hastag #ChiCiSeparera è stato lanciato nei giorni scorsi dalla Conferenza Episcopale Italiana e riprende un passo della Lettera ai Romani (Rm 8,35) per sostenere la speranza che, pur circondati da una minaccia, niente potrà mai separarci da quell’Amore che ci unisce, perché figli e fratelli, e che ci rende comunità; l’hastag #SantuzzaLiberaci è invece relativo alla supplica che il nostro Arcivescovo rivolgerà a Santa Rosalia.

#ChiCiSeparera #SantuzzaLiberaci #followus #diocesipa #arcidiocesidipalermo #ArcivescovoCorrado #Palermo #chiesacattolica #siamosocial #coronavirus #covid19SU
Domenica 22 marzo 2020 - IV di Quaresima
Andò, si lavò e tornò che ci vedeva. (Gv 9,1-41)


In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo».
Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».
Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.