Cattedrale di Palermo
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La Chiesa di Palermo prega insieme al suo Arcivescovo, Mons. Corrado Lorefice

Gli appuntamenti in diretta Facebook di questa settimana:

- Giovedì 19 marzo ore 10,30: Celebrazione Eucaristica nella Solennità di San Giuseppe
- Venerdì 20 marzo ore 19: Via Crucis
- Domenica 22 marzo ore 10,30: Celebrazione Eucaristica

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CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA - IN PREGHIERA PER IL PAESE

In questo momento di emergenza sanitaria, la CEI - Conferenza Episcopale Italiana promuove un momento di preghiera per tutto il Paese, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario (Misteri della luce), simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia. Alle finestre delle case si propone di esporre un piccolo drappo bianco o una candela accesa.

Tv2000 (https://www.tv2000.it/live/ canale 28 del digitale terrestre, 157 di SKY e 18 TivùSat) offrirà la possibilità di condividere la preghiera in diretta.

SCARICA IL SUSSIDIO PER IL SANTO ROSARIO PREPARATO DALLA CEI IN PDF http://bit.ly/2UdI32X

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Supplica a Santa Rosalia Patrona di Palermo
Dell’Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice🙏🏻🙏🏻🙏🏻

Cattedrale – Cappella delle Reliquie di Santa Rosalia
Domenica 22 marzo – ore 18.00

L’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice si recherà da solo nella chiesa Cattedrale, all’interno della Cappella dove sono custodite le reliquie di Santa Rosalia, e da solo si raccoglierà in preghiera invocando l’intercessione e la protezione della Patrona della città di Palermo e di tutti i palermitani.
In questi giorni di ansia e di tribolazione per la diffusione del Coronavirus, l’Arcivescovo unirà le preghiere dei palermitani e dell’intera Chiesa di Palermo e le offrirà a Dio Padre misericordioso per intercessione di Santa Rosalia.
Innalzerà la supplica alla Santa Patrona perché protegga l’umanità dal flagello del “Coronavirus” e sostenga tutti coloro che vivono con angoscia questo periodo, chi è in solitudine, chi è ammalato e quanti si spendono per la salute e la sicurezza di tutti, con infaticabile passione e con amore.

Alle ore 18 di domenica 22 marzo, IV Domenica di Quaresima, sarà possibile seguire questo particolare e intenso momento di preghiera attraverso il sito istituzionale www.diocesipa.it e attraverso il canale youtube.com/diocesipa o il profilo Arcidiocesi di Palermo.
Le persone non udenti potranno condividere il momento di preghiera attraverso il testo della supplica alla Santa Patrona che sarà pubblicato, in contemporanea alla diretta video, sul sito istituzionale www.diocesipa.it.

L’hastag #ChiCiSeparera è stato lanciato nei giorni scorsi dalla Conferenza Episcopale Italiana e riprende un passo della Lettera ai Romani (Rm 8,35) per sostenere la speranza che, pur circondati da una minaccia, niente potrà mai separarci da quell’Amore che ci unisce, perché figli e fratelli, e che ci rende comunità; l’hastag #SantuzzaLiberaci è invece relativo alla supplica che il nostro Arcivescovo rivolgerà a Santa Rosalia.

#ChiCiSeparera #SantuzzaLiberaci #followus #diocesipa #arcidiocesidipalermo #ArcivescovoCorrado #Palermo #chiesacattolica #siamosocial #coronavirus #covid19SU
Domenica 22 marzo 2020 - IV di Quaresima
Andò, si lavò e tornò che ci vedeva. (Gv 9,1-41)


In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo».
Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».
Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».


Scarica in formato PDF il sussidio della preghiera in famiglia per la IV domenica di quaresima dell'Arcidiocesi
https://www.diocesipa.it/wp-content/uploads/2020/03/Sussidio-IV-di-Quaresima.pdf

Liturgia completa: https://bit.ly/399TDSr

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Alle ore 18 saremo in diretta dalla Cappella delle Reliquie di Santa Rosalia all’interno della Cattedrale di Palermo per la Supplica dell’Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice a Santa Rosalia Patrona di Palermo nei giorni di ansia e tribolazione a causa dell’emergenza Coronavirus

L’Arcivescovo si recherà da solo davanti alle reliquie della “Santuzza” e si raccoglierà in preghiera invocando l’intercessione e la protezione della Patrona.

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In diretta streaming dalla Cattedrale di Palermo trasmettiamo la Supplica a Santa Rosalia dell’Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice

https://youtu.be/F9Qi4YuK3-A

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L'Arcivescovo Innalzerà la supplica alla Santa Patrona perché protegga l’umanità dal flagello del “Coronavirus” e sostenga tutti coloro che vivono con angoscia questo periodo, chi è in solitudine, chi è ammalato e quanti si spendono per la salute e la sicurezza di tutti, con infaticabile passione e con amore.
Domenica 29 marzo 2020 - V di Quaresima

Io sono la risurrezione e la vita. (Gv 11,1 - 45)

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